30 giugno 2015

Gioie e dolori di un Italiano all'estero...

Vivere all'estero non e' sempre tutto rosa e fiori, ma spesso ti mette davanti ad ostacoli e situazioni che non avevi previsto inizialmente. Nell'intervista che ho fatto per Itaround la scorsa settimana, puoi scoprire quali sono state e sono tuttora per me le sfide emotive che affronto vivendo in un Paese diverso dall'Italia.

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23 maggio 2015

Conoscenza della lingua inglese: l'Italia vs. il resto del mondo

Si avvicina l’estate e per molti sarà l’occasione di viaggiare, scoprendo Paesi e culture diverse dalla nostra. Ma come ce la caviamo noi italiani con le lingue straniere e soprattutto con l’inglese, la lingua più parlata e diffusa nel mondo? Quale è la conoscenza della lingua inglese: l'Italia vs. il resto del mondo?

Se l’italiano occupa a sorpresa la quarta posizione nella classifica delle lingue più studiate nel mondo, la lingua della Regina Elisabette è sempre saldamente al primo posto tra i non-madrelingua dell’intero pianeta. Questo significa che il suo tasso di penetrazione è sempre in aumento in tutti gli ambiti della società e che la sua conoscenza è ogni giorno sempre più necessaria: l’inglese è ormai uno dei fattori fondamentali per la crescita economica, culturale e professionale sia delle singole persone, che di ogni Paese.

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15 maggio 2015

Step necessari per emigrare all'estero


Quali sono veramente gli step necessari per emigrare all'estero? Cosa bisogna fare? Da dove iniziare.

Questo articolo ha come obiettivo quello di rispondere proprio a queste domande e fornire una piccola guida, se così si può definire, per aiutare persone che sono decise ad emigrare, ma senza un reale piano in mente.

C'è però anche da dire che ogni storia ed esperienza è a sé ed è per questo che affronterò i vari step, basandomi sulla mia esperienza, su i miei errori, su ciò che ha funzionato per me e ciò che tornando indietro affronterei o pianificherei diversamente 

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14 maggio 2015

Trasferirsi in America: il visto per studiare inglese


“Turista fai da te? No Avvocato? Ahi! Ahi! Ahi!” Negli ultimi mesi, tanti, troppi italiani stanno provando la brutta e amara sensazione del diniego di un visto da parte di uno dei consolati americani in Italia. Si tratta di una vera e propria tendenza che nasconde ragioni politiche ed economiche che spiegheremo alla fine.

Quando ciò succede, non tutto è perduto:  basta fare una nuova domanda e ci sarà occasione per convincere il console americano di essere meritevoli del visto. Sebbene sia vero che ogni application fa storia a sé, inevitabilmente il console sarà più rigido e in qualche maniera sospettoso dopo un primo rifiuto già pronunciato. Quindi, prevenire certi errori (che vedremo tra un po’), con o senza un avvocato, è molto meglio che curarli.

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12 maggio 2015

Lavorare in America: visti H1B e i segreti per ottenerlo


1 Aprile. Questa è la data segnata sul taccuino di molti italiani che vivono in America. Il motivo non è un ludico pesce d’aprile in quanto l’italiano che vive negli States (e soprattutto a New York) non ha tempo per scherzare nonostante l’indole rimanga perennemente burlona. No, il 1 aprile di ogni anno United States Citizenship and Immigration Services (USCIS) inizia ad accettare le domande per il visto H-1B, ovvero il tanto agognato visto di lavoro (in realtà vi sono altri visti che, soddisfatti alcuni requisiti, consentono di lavorare in America, ma l’H-1B è considerato il principale visto di lavoro in quanto è quello che instaura la classica relazione datore di lavoro/impiegato).

Completata e presentata la domanda per il visto H-1B,  USCIS si prende un po’ di tempo (qualche settimana o anche qualche mese in alcuni casi) per valutare la bontà della candidatura. Una volta arrivato il nulla osta, il beneficiario non può iniziare comunque a lavorare prima del 1 Ottobre. L’H-1B ha una durata di tre anni e può essere esteso per altri 3 anni. Alla fine di questi complessivi 6 anni, i beneficiari, in alcuni casi, possono presentare domanda per l’ancora più agognata carta verde.

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