Si avvicina l’estate e per molti sarà l’occasione di viaggiare, scoprendo Paesi e culture diverse dalla nostra. Ma come ce la caviamo noi italiani con le lingue straniere e soprattutto con l’inglese, la lingua più parlata e diffusa nel mondo? Quale è la conoscenza della lingua inglese: l'Italia vs. il resto del mondo?

Se l’italiano occupa a sorpresa la quarta posizione nella classifica delle lingue più studiate nel mondo, la lingua della Regina Elisabette è sempre saldamente al primo posto tra i non-madrelingua dell’intero pianeta. Questo significa che il suo tasso di penetrazione è sempre in aumento in tutti gli ambiti della società e che la sua conoscenza è ogni giorno sempre più necessaria: l’inglese è ormai uno dei fattori fondamentali per la crescita economica, culturale e professionale sia delle singole persone, che di ogni Paese.

E allora, a giudicare dagli strafalcioni dei nostri politici e dagli studi di settore, la prossima estate gli italiani non avranno vita facile! Poche settimane fa ha  scatenato ironia sulla rete, l’errore di Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca: nella parola “goverment” mancava la lettera “n”. E così tanti giornali italiani hanno titolato la notizia “Renzi bocciato in inglese”.

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D’altra parte, che gli italiani non siano molto bravi con la lingua anglosassone, lo si evince anche dall’Indice di Conoscenza della Lingua Inglese redatto da EF Education First, leader internazionale nella formazione linguistica all’estero.

Il nostro Paese si piazza infatti solo al 27esimo posto sui 63 Paesi della classifica. I più bravi sono danesi, olandesi e svedesi; in Europa peggio di noi solo i francesi. Si attestano invece nelle posizioni più basse tutti i paesi del Nord Africa, dell’America Latina e del Medio Oriente.

La buona notizia è che però negli ultimi 7 anni, seppure di poco, in Italia il livello di inglese è migliorato; inoltre la media è destinata a salire, visto che la conoscenza negli under 35 è superiore rispetto a quella delle persone più adulte.

Ma perchè gli italiani rimangono il fanalino di coda dell’Europa? Cerca di rispondere a questa domanda  l’infografica realizzata da una start-up parigina, in occasione del lancio di un’app per insegnare l’inglese ai bambini.

Basata sui dati dell’EF EPI e degli uffici statistici nazionali della Commissione Europea  e Eurostat, l’infografica individua alcune cause all’origine del nostro basso livello. Innanzitutto il nostro metodo pedagogico è troppo basato sulla grammatica e sulla scrittura e poco sull’espressione orale, a differenza di quanto ad esempio avviene in Danimarca. In secondo luogo i bambini dovrebbero studiare più ore di inglese, perchè è proprio nei primi anni di vita che il nostro cervello è più malleabile ed in grado di imparare una lingua più facilmente. Infine tutti i film italiani sono doppiati, a differenza di altri Paesi con un Indice di conoscenza dell’inglese più alto, dove i film sono sempre in lingua originale e sottotitolati.

E allora, il nostro Paese non può permettersi di rimanere indietro, altrimenti il prezzo da pagare sarà troppo alto. E’ vero il nostro inglese sta migliorando, ma lo deve fare con maggiore rapidità ed efficacia e ci auguriamo che questo venga finalmente compreso da tutti noi italiani e dai nostri politici!

Leggi inoltre la storia di un Italiano che ha fatto di tutto per imparare l'Inglese al meglio e che lo utilizza per viverci da circa 4 anni.

 

Topics: studiare all'estero, infografica, lingua inglese

Sara Perniola

Written by Sara Perniola

Digital marketing executive at London - Un’italiana partita in cerca di nuove esperienze, una buona carriera ed una vita diversa

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